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URIAN STORY......

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Premessa....

Tempo fa Americano, il più anziano della community, titolò un topic 'ma come è successo', nel quale descriveva la nascita della sua passione motociclistica, cosa abbastanza rara per i tempi (eheheheh), rispondendogli con la mia esperienza, di molti anni successiva mi trovai a scrivere questa indecente motobiografia...

bè, avete due possibilità, o scrivete la vostra, o fuggite a gambe levate da questo topic....

prima puntata:

Che ne so come è successo! Io so solo che è passato molto tempo e nella mia giornata ‘lei’ non è mai mancata; tranne un periodo…ma lasciamo stare, è novembre, con la scusa di portare giù il cane sono qui in garage, a lucidare la blade col pronto…cheppalle i moscerini, secchi poi li togli solo con le unghie, e la vernice? Caxxo il pinnotto, meno male che è scuro, senno tutti quei graffi….

Non li ho mai sopportati…chi, che cosa?Loro, quei tizi che venivano con me al liceo, avevano chi il vespone px, chi la moto(io), ma nessuno le rispettava, nessuno le lucidava….vedevi quello con l’honda italia che oliava la catena, ma lasciava la moto lurida, puliva il serbatoio e le fiancatine, nient’altro!Cosa ti porti dietro, un cumulo di grasso e olio colato? Dei vesponi non parlo nulla a che fare con americano, adesivi, camperos con le punte mozzate, cebè agli occhi loden…Nemmeno degni degli epici mods…Forse è un’immagine troppo recente. Volevo una moto! Avevo 15 anni e mio padre che prudentemente me ne aveva tenuto lontano aveva quasi capitolato!Prontissimo gli propinai il motocatalogo dell’anno con l’swm, l’aspes hopi, il Ktm, il puch, mi sarei anche contentato di un gilera, sempre da cross…poi lesse i prezzi, e la moto scomparì come la nuvoletta con lo struzzo arrosto di Wild Coyote! Mestamente percorrevo il tragitto che mi conduceva a scuola, quando mi accorsi che in un angolo di un concessionario di auto, giaceva invenduta una splendida beta 125, un modello che era uscito circa 7 anni prima. Era lì esposta, senza troppa convinzione e coraggiosamente chiesi il prezzo: 350000! Nulla a che vedere con l’swm che volevo, ma costava cinque volte meno e potevo sperarci! Diventai così motociclista, ed iniziai subito a correrci contento come un bambino felice del giocattolo più bello mai ricevuto!

Ma il germe della meccanica mi divorava ed in termine di un’anno cambiai i parafanghi, la sella, la ruota ant che non era una 21’’ il copertone post, con uno più generoso, e per manubrio un mitico Tommaselli, con tanto di gas rapido! La domenica ci si vestiva carini, magari uscivi con una ragazzina e con la coppia di amici che te l’aveva presentata….io no! Lavoravo ai cinema, vendevo cornetti e pop corn per pagarmi le modifiche, gli ammortizzatori a gas, i parafanghi in resina, i danni del botto che avevo fatto recentemente. Ma ero felice, anche se sul campo da cross mi massacravano, anche se c’era sempre la moto più bella, era la mia, possedevo qualcosa! Penne e controsterzi, ci presi la laurea! Culate in terra a parte avevo affinato una certa tecnica! Che ne so come è successo, che domanda del tubero, io saltai in moto appena ho potuto, e botti a parte non sono più sceso!

Intanto sono qui a lucidare… il manubrio di qua? Se non ci fosse quel graffio…sono matto o no? Il cane mi guarda con un punto interrogativo sul muso che…

La vfr….che moto, venivo dalla mitica transalp, era tantissimo tempo che non avevo una moto con il manubrio basso, ma la volevo, fu un colpo di fulmine! Ho sempre cercato moto usate per risparmiare, ma questa era una lady…splendeva nel suo verde inglese met. da fare invidia ad una jaguar, e coricata sul cavalletto laterale sembrava far finta di niente schifare la mia presenza.. Sembrava ce l’avesse solo lei, una 93 serie fp, con il pinnotto e tutto il resto grigio chiaro met. Era austera, elegante, felina. Se avessi potuto paragonarla ad una donna avrei pensato ad una particolare, una donna speciale, con grazia, eleganza, garbo!Michelle Pfeiffer, il mito femminile della celluloide che mi ha sempre rapito, una figura che se in carne ed ossa mi si presentasse davanti potrebbe chiedermi qualsiasi cosa. Gli uomini preferiscono le bionde? Io sicuramente, e ne ho sposata una.

Ma questo è un altro discorso.La transalp mi aveva portato dappertutto, Grecia , Liguria, Puglia, ovunque mi fosse passato di andare. Accusava un consumo di olio eccessivo, e coi suoi 60000 km all’attivo incedeva ancora con forza e potenza nonostante tutto. Avevo però capito che avremmo dovuto separarci, soprattutto dal fregarsi le mani del mio meccanico. Così avevo visto lei, la Vfr, che dopo la terza visita nello stesso giorno al conce di turno, sembrava guardarmi e dire seccata: Guarda che io enduro non ne faccio, e se proprio vuoi salirmi sopra, pulisci la pianta delle brutte polacchette che porti, e visto che ci sei vestiti meglio! Mentre firmavo il contratto, credevo che da un momento all’altro sarebbe uscito un problema, una clausola che non avevo previsto e la bella vfr l’avrebbe cavalcata un altro. Ritirai la moto la mattina dopo, contento come un bimbo, ma andandomene e vedendo la transalp feci appena in tempo a mettere il casco in testa, per nascondere le lacrime che venivano giù a rigoli.

Com’è successo? America’ cheppalle….vuoi che ne sappia qualcosa? Mi sento come un alcolizzato seduto in cerchio che racconta: ciao a tutti sono urian mi trovo qui perche bevo… che cappero dico vado in moto! E’ una colpa? No è troppo bello, e come è cominciata proprio non lo so dire.

Intanto ho lucidato gli specchi, il cane ha perso le speranze di tornare a casa, ed io sono tutto infreddolito! La Blade: è uscita fuori dal nulla….dopo tante uscite con la vfr pensavo sarebbe stata la mia moto per tanto tempo e invece……

Continua la prossima puntata. tongue.gif

Urian story, all rights reserved.

16/11/03

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Seconda puntata...

L’infermiere è lì che mi guarda….ha una siringa per cavalli con dentro una fiat panda…io ho appena ricevuto il saluto degli altri mototossicodipendenti seduti in circolo come me che mi salutano ‘Ciao Urian benvenuto tra noi!’, che lui fa per avvicinarsi, io allora mi alzo e scappo, infilo un corridoio, lui dietro con la siringa…. le scale, scappo, scappo, scappo, AAAAAAHHH!

Sveglio, sudato, stanco ma sveglio, che incubo!

La moto è un indiscutibile fenomeno estetico. Aldilà della bellezza, la passione, la cura, la forza, l’amore con cui la cavalchiamo, la adoriamo, non può essere spiegata altrimenti…

Come farsi una ragione del tipo che ti affianca al semaforo rosso col pagoda, la bionda scosciata in minigonna sull’interno in pelle, i vetri semiappannati e lo stereo soffuso, mentre tu sei li a congelarti o se và meglio a fradiciarti sotto la pioggia? Ricordo che quando vendetti la mini cooper, per la morini 250 gli amici dissero…’Sei matto? Dove vai a cosare?’.

Chi se ne frega, mi piace, la voglio la compro…ovviamente a mio padre prese un colpo.

Ognuno di noi ha un modo per risollevarsi, per esorcizzare il proprio morbo, la propria sindrome…

Il mio? Niente di complicato: rigorosamente solo ed ovviamente di sera, metto la moto al centro del salone (chiaramente dopo averla lavata), siedo sul divano con piedi senza scarpe rivolti verso il camino acceso, Martell nella mano destra, lo stereo con i Doors, oppure i mitici Genesis ….peccato che non fumo….

Siete un po’ più attuali? Viene bene anche col Pampero il rum dei peggiori bar di Caracas, Sting, tina turner, il cantante solista dei depeche mode, o la moretta dei pretenders…..Baglioni , Pupo e Gianni Togni per favore no!!

Se si seguono queste semplici istruzioni, il risultato è garantito… e state bene per venti semafori, venti Mercedes pagoda, ed altrettante biondone scosciate.

Spalmato a frittata……il pavimento del garage sta dando conforto al mio cane, che non sapendo come va a finire ha deciso di fare lì quello che avrebbe dovuto fare sulla sua adorata cuccia! Com’è successo……? Come è successo…? Come è successo…???? AAAAAAAAAAHHHHHH!!!!

Andiamo avanti. Le moto e le ragazze non sono mai andate d’accordo! I miei amici preoccupati per me, all’epoca della 125 mi chiedevano cosa avessi preferito tra una moto ed una carina…io rispondevo che senza dubbio preferivo la moto, ma avevo dalla mia una teoria personale che a loro non ho mai spiegato….

Se tu stai con una ragazza, lei esclude automaticamente tutte le altre; la moto al contrario le attira, ed inoltre le seleziona passandole al setaccio. Ti togli subito di torno la lagnosa che non vuole lacrimare per l’aria, o ha paura di sciuparsi il vestito! Inoltre le ragazze, parlano, parlano, e guai a zittirle, la moto ha la chiave, basta girarla, si spegne e non la senti più.

Ovviamente poi dopo, vanno anche provate su strada come passeggere!

La vfr era grande,ogni volta con lei mi sentivo con lei come si sente un innamorato al primo appuntamento…lei al contrario non mi considerava proprio, vederci insieme i primi tempi? Lei un’incantevole pariolina in completo blu, gonna pieghettata, capelli biondi sciolti, sorriso confortante ma freddo, io un malvestito giovinastro con i capelli arruffati e la barba incolta con abbigliamento pacchiano e tutt’altro che tecnico. Con lei migliorai molto, fece leva sul mio amor proprio facendomi notare l’avvocato in Barbour che cavalcava le sue amiche, naturalmente in giacca e cravatta. Fin lì non ci arrivai, ma mi diedi una ripulita, scelsi per i miei capi colori più classici, nonchè dei tre quarti tecnici di buona fattura. Eravamo felici, mi insegnò a pennellare le curve, a non avere fretta di chiuderle, a spalancare con garbo, apprezzando il suo cupo sibilare, io, che facevo le penne in piazza!

Fino a quando una domenica mattina di diverso tempo fa incontrai loro a Sassacci….Mario lo stuntman, Ugo, l’ingegnere, il postino, er provola, ed il pirata….

Io uscivo sempre solo, mio figlio che aveva pochi mesi, dormiva la mattina fino a tardi, mia moglie con lui, io sveglio e stufo di guardare il soffitto dalle 7 in poi, infilavo la porta….

Mario mi salutò calorosamente.. eravamo stato compagni di lavoro a cinecittà almeno dieci anni prima, quando ci guadagnavamo la giornata a fare le comparse! Quanto tempo, anche tu in moto? Mostrandomi la sua Fzr 1000, asserì fiero: ‘dice ancora la sua!’ Mi presentò i suoi amici che per magia motociclistica divennero subito anche miei!

Tra tutti svettava il postino, un ragazzone di 1,90 mt. per 100 kg, che nonostante avesse potuto vivere di prepotenza, cortese, rideva bonario; ‘postino’non era il suo lavoro… era il nomignolo che veniva dato ai motociclisti dei paesi , che la domenica aspettando i gruppi di moto di città, e stando appunto alla ‘posta’, sbucavano da dietro i cartelloni pubblicitari o dalle stradine di campagna, con lo scopo manifesto di sverniciare tutti, almeno nel tratto di strada che conoscevano bene!

Lui, (Thunderace 1000 all’epoca) è di Roma, è sempre andato su moto grosse e potenti per il fatto di essere diventato così grosso a 15 anni, e da allora svernicia tutti, anche i postini dei paesi, non sa perché, va forte e basta. Ugo, un ex funzionario di banca cinquantenne compassato, vfr 800 tirato a lucido, gran cerimoniere delle uscite, nonché ovviamente capo logistico ed organizzatore. Gli altri, dei buoni amici, anche se non erano così particolari, tranne er provola, giovane bancario in carriera con l’hobby del gentil sesso, le cui gesta sono inenarrabili.

Con loro da quella volta sono uscito per alcuni anni, riscoprendo strade tutte curve, scenari e paesaggi che anche già visti in auto, non conoscevo.

Fu allora che cominciò a scricchiolare il mio rapporto con lei, ebbi la presunzione di credere che se mi seminavano continuamente, se non tenevo il loro passo fosse per il suo peso, per il suo carattere non proprio racing…..Insultavo un cavallo di razza, una discendente della mitica rc30, e non rendendomene conto commisi degli errori; provai a mandarla più forte montando il kit aspirazione, con tanto di yoshimura al seguito, smontai il cavalletto centrale, arrivai a togliere quasi 10 kg.

Conobbi la pista, Vallelunga era per me in quel periodo il più grande parco dei divertimenti al mondo! Ma non ero contento, lo starter alla partenza mi teneva dietro facendomi partire dopo le più veloci, e di migliorare, non se ne parlava proprio!

Mi resi conto allora che avevo esaurito il percorso, volevo qualcosa di meglio, di più potente, di più leggero…e lei se ne accorse!

Dalla signora che era non disse niente, neanche quando cominciai a girare di nuovo per concessionari! Caxxo il cane si è congelato, sembra muoversi appena mentre io combatto con la poltiglia che si crea col polish, la polvere, e la fessura tra il cupolino ed il plexiglass…

Americà com’è successo? Adesso ti mando il cane, che è già bello incaxxato, così te lo spiega lui…..

Fine seconda puntata

Urian story, all rights reserved

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Urian Story: terza puntata, l’insulto finale…….

Sono ancora qui in questa clinica di tossicodipendenti….qualcuno mi ha chiesto:’di che ti facevi?’.

Di moto, gli ho detto io, e non hanno riso né hanno fatto facce di sufficienza o di incomprensione…

Se mi fossi accontentato di andare in auto, o ancor meglio usare la metro e l’autobus, mi sarei sicuramente assicurato qualche altro investimento immobiliare, per avere rendite, e campare tranquillo, ed invece, compera moto, mettici accessori, cadi, combatti con gli assicuratori, le fratture, le riabilitazioni….

La sera del botto dici non ci salgo più, poi il giorno dopo pensi ai danni, dal semimanubrio storto al graffio sul fianchetto, le forcelle poi…..

AAAAAAHHHHHHHAAAHHHHHHHAAHHAHHHHHHHHH!!!!!!!!!!

Corro, corro come un folle per non farmi raggiungere da quell’infermiere che vuol fare di me con quella siringa con una fiat panda dentro un normale, un sano, mai roso dal morbi come penne pieghe, panorami a cielo aperto, zainette come compagne di viaggio da valutare ad ogni frenata, oppure ogni volta che imposti una curva, per il loro affidarsi, per aver messo la vita nelle tue mani, anche questo è amore, niente ti unisce così, e loro lo sanno….

Sono nella tromba delle scale, sudato stanco e combattivo, non mi avranno mai, la moto è la mia vita…Cosa ricordo ora per tenermi vivo? Le penne col Beta 125 da pischello o le sfide ai Laverda Zundapp vinte puntualmente col Morini 250? Le moto dei più grandi o le mie moto, quelle che mi hanno segnato, quelle che ho curato dal bullone fino al più piccolo segno?

Poco importa, le grandi tutte honda …….la Transalp, quella del viaggio di nozze, la Vfr, quella che mi faceva sentire qualcuno, solo perché derivava dalla epocale Rc 30….sul libretto c’era scritto ‘Rc 36’ ecc. ecc… ma quello che mi ha dato è stato tanto!

Leggendo il famoso’ Ti porterò a Bray Hill’ del grande Patrignani, scoprii che lui, un padre motociclistico per molti di noi, ebbe a cenare una sera con la sua mitica Rc 30…

Allora io che la sera prima di salire in casa mi metto a parlare con la moto sono normale, dico tra me e me, mentre controllo le ombre del corridoio che si avvicendano per sapere se sono minacciato o no…..a volte passo le ore a decidere se lasciarla col manubrio a destra o a sinistra, o a controllare le macchie sul pinnotto inferiore della carena che è sempre il primo a graffiarsi!

Ma questa è blu? Non era tricolore Hrc? Ma come è successo, come è successo, AAAHHHHH!!!!!!

Ingrato e stanco di tutto quel peso portai la mia amata Vfr un giorno nel garage di un venditore di moto di via Nizza qui a Roma, e non avevo il coraggio di guardarla mentre andavo via, a cavallo della Cbr900rr Biancorossablù che con nemmeno 2000km, che con una modesta differenza avevo appena catturato…Per altri una cosa come un'altra, per me, una cattiveria, l’ennesima potenza dell’ingratitudine…terrore poi pensare a chi l’avrebbe avuta poi, peggio di sapere chi si fa una tua ex! In quel garage avevo lasciato alcuni anni di me, il passaggio ad un guida sportiva, ma anche all’eleganza di diverse forme…

Non la dimenticherò mai, come tante altre, e le sono grato di avermi insegnato tanto….

Ma la sete di leggerezza di cavalli, e di pista, prestazioni, e quant’altro mi avevano portato su di una Fireblade fiammante, un composito di metalli pregiati e plastiche ben assemblate che solo da ferma nel salone sembrava corresse già da sola!

Non sempre un amore prende il posto di un altro, diciamo che la vita continua, e ciò che vediamo all’orizzonte prende forme diverse! Questa moto mi prese per mano, e mi mostrò la facilità di correre più di quanto non avessi mai immaginato, su strada ed in pista, lei sapeva sempre cosa fare, io un apprendista attaccato ai manubri….

La ruota da 16’’, gli altri che ti sfottono, potenze superiori, marche concorrenti che poi alla resa dei conti su strada, venivano livellate, o spesso superate dal magico equilibrio della moto di Tadao!

E la sera a lucidarla, prima di rientrare col cane che mi guarda incavolato!

Succede sempre così, le sistemo, gli sistemo i freni, cambio gli ammortizzatori, un bel tagliando, e che succede? Che il tizio di turno, che si innamora del mio amato oggetto, e mi chiede:’Che la vendi?’. Ed allora in quei nanosecondi pensi al nuovo modello, ai chili in meno, ai cavalli in più che Tadao snocciola ad ogni versione e che in fondo ci puoi arrivare, e la tua amata prende la strada di un altro garage, le cure di un altro blader…..

Ecco perché questa è blù-nera, meno cicciotta, più nervosa, bella, ma si fa rispettare, per come si guida, e per la smania di metterci del mio devo ancora capire bene dove arriva lei…

Fa tutto da sola, piega, derapa, penna, traccia traiettorie, si inserisce, mai in crisi, con estrema naturalezza….La vecchia Blade? Ogni volta che la ricordo è una coltellata, ma almeno è in buone mani, e ho dato al nuovo blader molti ragguagli sulle sue abitudini su come curarla….

Matto? Sicuramente sì, senno mi correva dietro un’infermiere? E perché parlo delle mie moto come fossero persone? Non lo sono infatti, fanno solo parte di me.

A volte mi chiedo, quando ne vedo di trascurate o sporche,mi dico perché chi le usa non compra uno scooter, o meglio ancora una Smart, una moto è un’oggetto con un’anima…l’anima gliela diamo noi, con le nostre modifiche, con i nostri ritocchi estetici, con le nostre manie, con l’aspettare la giornata in pista, l’appuntamento con la morosa dicendoci:’ chissà se le piacerà la mia moto’, come se facesse parte di noi, del nostro modo di essere, dal vento in faccia, al grasso della catena, al panino assaporato con le mani puzzolenti di benzina…..

Urian tongue.gif

Urian story, all rights reserved

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Urian Story, quarta puntata: CRAZY, io e la follia....

Alanis Morisette che canta un pezzo di Seal ‘Crazy’ è semplicemente fantastica, ci mette tutta l’aggressività e la furia che il cantante di colore non è riuscito completamente a rendere..

Brava, semplicemente perfetta quando la grinta e la rabbia del suo canto evoca quella parte di te che seppellisci ogni giorno, che celi a te stesso dicendo che non ti appartiene più..

L’animale che è in te, quello che non puoi raccontare, quello che rinnega il buon padre che sei diventato, che spera che il suo bambino faccia tutto per bene, e che non guidi mai un’indifeso cinquantino nella jungla della circolazione della grande città che vivi, dove sai che la mattina sei uscito col tuo scooter, ma sai di esserne tornato solo quando la sera chiudi il lucchetto del garage…

Crazy, si, un pazzo, quello che ti eri dimenticato di essere è qui, e quella mattina di settembre ti ha portato in un negozio Suzuky, pronto a rinnegare i tuoi amici, pronto a prendere a calci sulla carena quella povera 954 che finora ha fatto tutto quello che hai voluto, rea solo di non avere quel poco di più, di essere una moto umana..

Un pazzo, che piano piano affiora in te e si rende palpabile come quando dopo mangiato a pranzo, con quella piccola ebbrezza ti porta a esagerare, a lasciarti tutti dietro con vari sorpassi da arresto che fanno fumare il tuo scooter, ma che gonfiano all’inverosimile il tuo io, perché non ti puoi dimenticare di quando la domenica si era tutti guerrieri, e la guerra aveva le sue vittime…

Ma che dici? La sicurezza, guidare piano, casco in testa e luci accese sempre, ritornelli buoni per chi li canta, veniteci voi a circolare in città in mezzo agli irresponsabili che voltano l’auto senza freccia, cosa vuoi essere un cattivo vivo, o un buono morto?

Non lo saprai mai se sei buono o cattivo, perché sei rapito dal tuo quattro cilindri, dal suo suono che ti penetra con decibel e vibrazioni fino ad accelerare il battito cardiaco che va rallentato solo con partenze brucianti, curve mozzafiato e frenate al limite, cercando con i denti la corda di ogni curva per poterla mordere, e tenerla stretta come un animale ferito e sanguinante..

Non fare il ********, sei un buono, o meglio il cattivo dei fumetti di Joe Bar, quello che le spara grosse che dice di ave fatto questo e quello e che poi si fa seminare dal postino….

Cosa vuoi fare, dare alle ortiche una moto che non ha nemmeno diecimila chilometri per prenderti l’ultimo grido delle superbike che nemmeno sai di guidare, rinnegare tutti i tuoi buoni propositi per ritornare l’incosciente che sei stato, quello che ha rischiato lucidamente di morire chissà quante volte…

E la tua famiglia? Come possono pensare che una passione per quanto insana sia ti abbia ridotto in questo stato, inconsapevole di vita o di morte, al solo prezzo del traguardo, quello degli stupidi che non vincono mai niente?

Ma l’angelo e il diavolo si alternano nella mia mente, e tante cose che non posso nascondermi affiorano come cadaveri nell’armadio, come peccati inconfessabili.

Eri tu che ti dicevi quando non eri ancora un uomo arrivato ‘Sei inquieto? Hai problemi? Fatti una bella corsa sul raccordo a 250 l’ora e vedrai che tutto passa’....

Non eri forse tu che guidavi sempre al limite e dicevi ai tuoi amici ’tanto cadi lo stesso, anche in parcheggio’, e non eri ancora tu che guardavi ai prudenti come effeminati che non capivano e non violentavano la vera indole della loro moto?

La moto è un’animale che devi domare, che devi tenere sotto di te costringendola a fare quello che vuoi, che le piaccia o no, andarci piano, fare attenzione toglie le emozioni a te e a chi porti dietro di te che per quanto femminile ed innocente sia vuole la paura, vuole l’ansia, l’emozione…

L’emozione, quella che ti fa cambiare la moto, per averne una che te ne dà di più, che abbia un suono più cupo, che sia più difficile da domare, l’ansia, quella te la porti dentro, e si fa viva in te ogni volta che ti avvicini ad un cavallo d’acciaio, e che cresce tanto più quanto ti rapiscono le forme, o la potenza del motore, o la voglia di possederla, che si eccita come un polo risponde al magnetismo…

Solo quando sei lì sopra a domare quella potenza, quando la strada si rimpicciolisce per la velocità l’ansia si fa da parte, per fare posto all’equilibrio, il tuo equilibrio, la tranquillità, correre forte e respirare piano, ritrovare la calma….

Quella della follia, ma finiscila, sei caduto anche dallo scooter, ed in pista ti passano le 600, quindi se di sport parliamo, sportivamente sei un perdente, dovresti insistere a fare corsi, ad allenarti, a guadagnarti il rispetto degli altri facendo il tempo, senza fare l’acrobata del circo Togni, o il dissennato che corre sulle provinciali a manetta…

Questo vuoi insegnare a tuo figlio? Ad andare su una ruota? Gli racconterai che su di te scommettevano i soldi per le impennate più lunghe? A che è servita questa ossessione, sei pieno di fratture, cammini male e hai la schiena rotta, e ancora vai fa fare il matto in pista, ancora ti mescoli ai ragazzini di venti anni…..

Ma scendo in garage con una scusa qualsiasi e l’ansia riprende, come in un motivo tormentato, si, Crazy va bene, come quando per scaldare la moto arrivavo in Umbria, mi fa pensare al preludio, di quando attacco il cavo della batteria, già in quel momento stò fremendo e penso al passo successivo, ai guanti alla tuta, mi vesto con l’affanno, ed ogni contrattempo mi porta a pensare a minuti persi, a motociclisti che non incontrerò, al cancello che si apre alla strada che mi accoglie, i giri del motore, bassi perché è fredda, ci vogliono i preliminari come in tutte le cose i semafori, sono ancora in città, non devo partire così, mi guardano tutti, giù quella ruota davanti, piano, ci sono quasi riuscito, sono quasi fuori città, curve, devo fare delle curve, ah, ecco mi stò rilassando, sono fuori città ed a passo lesto, l'ossessione cala, come dentro ad un videogioco, ecco le curve, sacrifico l’entrata per l’uscita, e le più belle sono le uscite di curva in monoruota quasi a coronare un lavoro ben fatto, curva a destra, non viene nessuno uso tutta la strada, allungo, terza quarta, il limitatore no, il motore a diecimila è una musica troppo bella, e la pace, dopo tanta goduta tensione è il rettilineo con l'aria della visiera alzata che fa correre le lacrime della contentezza, che appagato non sfrutto per la velocità massima, non mi interessa, quella non è un’emozione se c’è lo spazio, se si può fare, come quelli che corrono in pista perché hanno paura di farsi male, le mie fratture? Ne sono orgoglioso, sono sopravvissuto, come i corridori del TT, come chi lo fa solo perché gli piace, pagando qualsiasi prezzo…..

Crazy, un pazzo, una parte di me che non posso rinnegare, che fa impallidire il sano, che non sempre riesce a controllare tutto questo, ma sinceramente, non credo che potrei rinunciare a nessuno dei due…

Urian smile.gif

NB. tutto questo è solo fantasia....

Urian Story, all rights reserved

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Urian story quinta puntata, io e la ragione....

La pace non te la regala nessuno, non puoi comperarla su di una bancarella oppure al negozio, la pace e l’equilibrio devi trovarli da solo.

Ma non sempre quello che fai ti dà la pace, tante cose poi non le faresti, perchè la pace devi desiderarla, perche la pace non è la droga, ed ognuno ha la sua…

L’inquietudine, e l’adrenalina che la calma quella si, non c’è altra droga, e le vibrazioni e quel rumore sordo che ti prende lì, tra il cuore e lo stomaco, che ti toglie il fiato ma ti fa stare bene..

Tutti quanti devono sentirsi diversi, e tu hai trovato la tua diversità sopra due ruote, mentre gli altri i erano lì ad aspettare mezzi più nobili tu ne hai fatto la tua ossessione, la tua isola di pace, tanti ci passeggiavano, tu ci facevi l’acrobata, nella mattina delle tue giornate ti sentivi diverso dagli altri perché amavi un’idea, un’equilibrio, che eri certo ti avrebbe ricambiato, dato quello che ti mancava, la differenza tra te e tutti gli altri,e tutto il resto..

Ma la pace è merce rara, e trovare il tuo modo di vivere è qualcosa che ti mette in discussione ogni giorno, ogni volta che pensi ‘è una cosa come un’altra’, ‘ma chi me lo fa fare’, invidi quelli che hanno manie più normali, molto più salutari delle continue abrasioni o fratture che segnano l’equilibrio o la pace che cerchi disperatamente, perché non è uno status o un punto d’arrivo, o la promozione in ufficio, o le grazie della bella che vorrebbero tutti gli altri…

E’ una gara con te stesso, è vedere la velocità crescere fino a rallentare, quasi fermarsi, come se in quell’attimo tu cogliessi la tua vera essenza, la tua ragione di vita, in una ricerca senza fine che non dà risultati se non quello di desiderare di essere lì sospeso in un’idea, in un valore assoluto, qualcosa che può esistere solo in un attimo, e tutto il resto è contorno, la preparazione, la benzina col suo odore ormai così familiare, le manovre goffe e rimediate, l’allacciarsi il casco in corsa, cercando di rincorrere neanche tu sai chi o che cosa.

La pace è lì, e l’inquietudine è tutto quello che c’è intorno, quello che fai prima e dopo quell’attimo, fortunato di viverlo, ma dannato a cercarlo, sempre dovunque e comunque.

Ma la notte porta qualcosa di simile a quella pace che cerchi, la riflessione, il silenzio che è il riposo di tutti per te è l’attesa, la quiete dell’ansia, il poterti apprezzare, quando i colori delle tue giornate non sono più freschi come quelli della mattina che è diventata giorno, il sole è alto, e i colori del pomeriggio sono le ombre delle rughe che porti sul viso, come i quadri di certi pittori così intensi, così accesi e vivi, allo stesso modo veri e concreti, perché nel tuo pomeriggio non ci sono più promesse, bisogna essere veri, veri e concreti, o irrimediabilmente falliti....

Come quando alle sei del pomeriggio, ognuno di noi ha fatto qualcosa della sua giornata nel bene e nel male il tempo ha avuto un senso, si aspetta la sera, con la pace che si sublima dei ricordi, di ciò che si è fatto, di ciò che si è stati….

Consegnarsi a colori più tenui con i desideri mitigati, contenti di se stessi, del proprio percorso, appagati del rischio sprezzato, o del futuro deciso in una frazione di secondo, del sangue freddo, delle prove e dei chilometri lasciati alle spalle, e rimanere appagati, per non correre più, per non rischiare più il collo, e chiedersi se si è convinti di appendere il casco, di girare la chiave e spegnere la luce…..

salire su in casa, e trovare la pace, quella che credi sia tra libri e divani…..

per me la pace non è ancora arrivata….

Urian :)

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Urian story, sesta puntata, leccandosi le ferite...

Ora ti smonto, ti tolgo quella brutta carenaccia variopinta e graffiata, ti tiro fuori i muscoli così laviamo per bene tutto, il filtro, puliamo l'airbox, un bel cambio d'olio, e visto che ci siamo una bella grafica nuova, e come la facciamo stavolta? Tante idee, tanti colori, tante oppotunità da vagliare, il conto dei soldi che non deve essere esagerato, perchè poi in pista si scivola e...

Come l'ultima di Adria, un bel sorpassone a destra a tutti quelli che potevi, pinzatona in inserimento a sinistra e giù col sedere per terra, a guardare lei scivolare con quel rumore insopportabile di plastiche e metallo che sfregano l'asfalto lamentandosi come una bestia ferita, correrle dietro per fermare anche le scintille, per toglierla dalle mani del personale di pista, per accudirla, per capire se può ancora andare...

Le parti ordinate due settimane fa stanno per arrivare, il serbatoio che fa tanto penare ormai è per terra smontato, con quel filo di benzina dentro che però doveva sporcarmi le scarpe, ed il cane sempre lì a guardarmi, se solo potesse prendere una 13 in mano...

Ormai siamo al telaio, e ti immagino di nuovo pronta da tirare giù dal furgone, con i nuovi adesivi, con i nuovi colori, magari bianca blu e nera, oppure rossa bianca nera e un pò di carbonio qua e là, l'effetto è assicurato, ma.....idea malsana, se tirassi giù dal palchettone la carrozzeria che ho smontato da nuova, e la rimontassi, che sarebbe la mia piccola blade? Come nuova, con quel luccicante contrasto blu-nero e quel serbatoio splendido, senza un graffio, magari ci giro un pò così poi.....

Non se ne parla, il vestito della festa non si tocca, piuttosto devo ingegnarmi per fare un bel lavoro con quello che mi trovo, ma ce la posso fare, magari compro le carene cinesi a quattro soldi già belle e pronte, oppure...

Oppure sarò di nuovo qui nel garage, per qualche mese, a ricamare e pitturare, a carezzare e lucidare, per ritrovare la mia compagna di avventure, per ridarle lustro e dignità, per ricambiarla di tutto quello che mi ha già dato, divertimenti, soddisfazioni, emozioni, e quel groppo alla gola che mi viene ogni volta che devo farci qualcosa insieme...

Mi sento in colpa, per non averla sfoggiata come fanno altri, per averla solo torturata con accelerazioni e allunghi in pista, per non avergli dato un ruolo, ormai consegnato al quotidiano scooter, per essermi arreso alla poltrona, alla vita comoda, per averla solo vista come sport, e non come amore di sempre.

Recupero come posso, studio modifiche per avere più prestazioni, passo giornate su rubriche di ricambi e cerco tutto quello che mi serve, aspetto pacchi e pacchetti, mi spoglio davanti a lei per coccolarla e mi rivesto tornando a casa salutandola con una carezza, mettendomi mentalmente al posto dell'olio delle forcelle, o nella catena di trasmissione, per capire cosa fare, o come intervenire...

La mia piccola, a cui lecco le ferite di cadute che premiano l'orgoglio e la scelleratezza di correre, promettendole di portarla a spasso magari di domenica, con le carene della festa e nemmeno un grammo di polvere addosso, se lo meriterebbe, perchè lei è molto di più di un certificato di garanzia, o di un contratto di acquisto, lei è la mia storia di qualche anno, lei non ha quotazione dell'usato, perchè è mia, e resterà mia ancora.....

Magari così si capiscono tante cose, le poesie del buon Talamo, lei è uno specchio in cui ti rifletti che deve essere sempre più bello, più pulito, sempre più lucido, perchè non è nè persona nè oggetto, è il tuo desiderio, e deve diventare sempre più grande per per appagarti ancora, fino a quando riuscirai a farlo....

Buonanotte bladina mia, prima di addormentarmi penserò a cosa farti domani, e quando avrai qualche chilometro in più non preoccuparti, ti scalderò meglio prima di partire, anche se questo prima di me l'ha scritto qualcun'altro.......

Urian

Urian story, all rights reserved

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me sò addormentat davant o pc -----------------uagliò, ma quant caxx scriv, o' frat tuoje :D

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E' sempre bello rileggere parole come queste, ogni volta mi rendo conto di non essere l'unico "pazzo" a provare queste cose, a parlare con la mia moto, a sentirmi in pena per lei quando c'è qualcosa che non va, a trattarla come se fosse una bellissima donna... e tutto questo mi fa enormemente piacere perchè al di la di tutto c'è sempre quella passione radicata e profonda che ci unisce che è come una fiamma che non si spegne mai!

:fireblade_sorriso:

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E' sempre bello rileggere parole come queste, ogni volta mi rendo conto di non essere l'unico "pazzo" a provare queste cose, a parlare con la mia moto, a sentirmi in pena per lei quando c'è qualcosa che non va, a trattarla come se fosse una bellissima donna... e tutto questo mi fa enormemente piacere perchè al di la di tutto c'è sempre quella passione radicata e profonda che ci unisce che è come una fiamma che non si spegne mai!

:fireblade_sorriso:

Solo un MOTOCICLISTA può capire quello che prova un altro motociclista, per gli altri siamo solo dei fuori di testa.... [clap]

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Malati siamo e dentro di noi ne siamo pienamente coscienti, però avere conferme di non essere i soli a volte ci "aggrava" notevolmente. Letto tutto il post, sono sceso in garage a ricomporre la moto dopo l'ultima uscita in pista e a dargli una bella lavata con annessi ricamini vari. [cbrg]

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però tanti non hanno i sentimenti ke abbiamo noi, le emozioni e tantissime altre cose...........

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ehhh... Caro Ste'... anche a distanza di centinaia di km... a quanto pare... siamo uniti dai medesimi pensieri... se penso alla mia Bladina... li nel fondo del garage.... tutta nuda... impolverata... mi viene il groppone in gola... ma so che ogni sera (ed ogni notte... da settimane ormai)... sono in garage per lei... per prepararla a dovere... per farla sentire come quando usci' dal concessionario... ma piu' accattivante... per farle sentire ancora i commenti di chi.... passeggiando sul lungolago di Lecco... fermandosi ad ammirarla... sussurrava... "ammazza quant'e' bella sta BLADE..."

Da quel lontano 2005... e' vero... come dici te... i "muscoli" so' aumentati... ma pure le scintille... le grattate con l'asfalto... i pezzi che volano dappertutto... ed ogni volta sono/siamo li a curarla/ curarle...

e' il ns. mondo no? e questo e' il ns. modo di ricambiare... verso la ns. Blade... tutte quelle sensazioni che solo LEI ci puo' far provare...

[28]

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mi spoglio davanti a lei per coccolarla

Porella, una tortura, altro che coccole!!! :fireblade_hihihihahahahehehe::fireblade_hihihihahahahehehe::fireblade_hihihihahahahehehe:

Scherzo Oriano, bellissime parole, come sempre... ;)

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ogni tanto qualcosa di sensato la scrivi.............

;)

la passione per un oggetto cosi strano e instabile è...

qualcosa che solo tra motococlisti si può capire...

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Purtroppo nn tutti da ragazzetti hanno la fortuna di farsi comprare la motina o vespa ke sia, le condizioni economike a volte ci fanno solo sognare, ed è così ke ho dovuto aspettare il primo lavoro x poter realizzarre il sogno tanto voluto e tanto desiderato comprandomi un monster 600 del 95 abbondantemente distrutto dopo appena un anno x fare il cog....one sui passi della Ns amata Etna.

Ora mi godo il mio 929 con un pò + di "gnegno" e coscenza........vi voglio bene tutti, anke se nn vi conosco, x la passione ke condividiamo!!!!

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che melodramma d'appendice anzi da appendicite! :fireblade_hihihihahahahehehe:

Leggi ste cose poi capisci il perchè....

:P:lol:

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... semplicemente fantastico .... terribilmente vero!! Ma quando hai letto nella mia mente??

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