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wildchild

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Posts posted by wildchild


  1. Per farlo possono farlo ed in modo semplice con la contestazione che hanno fatto. Anche se e' una vera baxtardata!!!! 71.gif79.gif71.gif

    Non firmare il verbale rende la dichiarazione, qualunque essa sia, nulla e comunque non pregiudica, come si sa, la validita' della contestazione, anzi...

    E' un comportamento repressivo veramente odioso, ma molto, soprattutto considerando che appositamente fanno "doppi" posti di controllo proprio per vedere chi usa i fari GIUSTAMENTE avvertendo gli altri che i falchi sono pronti a far bottino con i nostri portafogli.

    C'e' da dire un fatto, spesso non sappiamo perche' vengono istituiti posti di blocco. Quindi in quei casi in cui il posto di blocco e' fatto a scopo preventivo o per "acciuffare" qualche farabutto, mettiamo a rischio il buon fine dell'operazione avvisando.........c'e' anche da dire una cosa............che odio chi non avvisa clapclap.gifclapclap.gifclapclap.gifclapclap.gif


  2. Carissimo, frate' come dici tu smile.gif la vita e' la vita e come dice qualche canzone e' "just a way through" solo una via di passaggio. E' facile fare "i maestri" di vita, quando si sta tranquilli senza problemi e non si provano certe sensazioni, non si sperimentano certe BOTTE che la vita stessa ci puo' dare, non si e' mai stati da soli. Io di certo non sono un buon "maestro", ma credimi so che vuol dire essere incaxxati col mondo, so che vuol dire "averla dura e difficile", so che vuol dire star soli, veramente, lontani da casa senza il conforto di una spalla amica, delle orecchie di un amico/a, dello sguardo comprensivo e rassicurante di un fratello o sorella o dell'amico di sempre. Non so cosa vuol dire perdere un genitore, per fortuna ancora questa nostra vita non mi ha voluto "testare" fino a questo punto. Gia' so, ahime', che accadra'...lo sappiamo tutti; il sol pensiero mi fa raccapricciare e mi rimpicciolisce il cuore, mi riempie di rabbia e ....tristezza e solitudine, la solita solitudine. Sai, i momenti brutti sembra non passino mai, sembra che ci affliggano per sempre, sembrano tanto bui da non riuscire piu' a vedere la luce. Quando tutto sembra a posto, con la ragazza, in famiglia, sul lavoro, cade puntualmente una meteorite, di quelle grosse, di quelle che creano terremoti e distruzione....allora tutto e' brutto, vogliamo scappare, evadere, sfogarci, ribellarci, urlare la nostra rabbia al mondo contro tutto e tutti; contro quei disgraziati, poracci, automobilisti che manco sanno perche' facciamo i pazzi, contro il neofita in pista da "passare" con violenza e disprezzo, contro il tempo che scivola....anzi fugge via senza che si riesca ad afferrarlo. Eppoi ripensiamo, vero?, alle occasioni mancate, a quelle "famose" volte che se solo avessimo speso mezza parola diversamente sarebbe andata in modo diverso, a quando potevano star zitti ed invece abbiamo animato un focolaio gia' acceso, a quando potevamo abbracciare una persona alla quale vogliamo bene ed invece, per il nostro maledetto orgoglio, abbiamo infierito, senza comprendere che anche gli altri, a loro modo, reagiscono. Ed il rammarico ci avvilisce dippiu' della nostra consapevole solitudine che pian piano ma inesorabilmente ci logora e ci divora! Ma non si vuol rompere le palle a nessuno, perche' non capiscono, perche' tanto si annoierebbero ad ascoltare le stupidaggini di un cuore triste, di un'anima fragile (grazie Vasco); ci si rifugia nelle baite nascoste sui monti piu' alti dell'io, si scappa dal mondo, si litiga con la vita stessa, sfidandola a chi e' piu' forte, con la sempre piu' convinta PRESUNZIONE di essere soli, di proteggersi. Quanto male si fa a se stessi, agli altri! Quanto male....

    A volte una parola, un sorriso, uno sguardo, una carezza ci possono riportare in cielo, con l'anima e ci regalano nuovamente quei milioni di momenti felici che ci hanno sempre accompagnati dal giorno della nostra nascita. Fermati un momento e pensa al ricordo piu' lontano che hai, ti verra' istintivo e naturale un sorriso, non ti fermare ai tempi della scuola, vai indietro, piu' indietro che puoi e pensa ad un abbraccio di tua madre, ad un suo sorriso quando proprio eri un frugoletto che sorrideva al mondo! Beh....quello sei tu! Quello che rideva guardando la mamma, cadendo dalla biciclettina con le rotelle, quello anche se la faceva addosso e se la rideva come un pazzo! Quello sei tu, siamo tutti noi. Noi siamo stati fisicamente bambini, ma ora con il corpo di un adulto dobbiamo riscoprire quei sentimenti di quando il mondo era grandissssssssssssssssssssssssssssssssimo che neanche riuscivamo ad immaginare! Quei bambini che facevano oh (altar citazione....) siamo NOI! Quelli tristi che piangevano siamo NOI, quelli che cercavano l'abbraccio di chi ci voleva, vuole, bene siamo NOI! Allora forza, via a trovare l'abbraccio di quei tanti che ci vogliono bene, via l'orgoglio, via la corazza. Cerchiamo le carezze che ci facevano sognare e star sereni. VIVIAMO LA VITA!

    Nessuno e' solo...

    Prendo spunto, forse e' giunto il momento, di postare qualche cosa che scrissi qualche mese fa, in uno stato di semitrans. Non l'ho mai postata perche' e' un'introspettiva abbastanza forte da capire e facile da fraintendere. Allora che feci? Chiamai un amico, si uno di fireblade.it, uno lontano....ecco il pezzo:

    Lo sentivo….puntuale come sempre…stava arrivando. La sensazione, il disagio, la malcelata gioia per l’imminente accadimento erano gia’ segnali inconfondibili qualche settimana fa. Come le stagioni, irrimediabilmente scadenziate ed inevitabilmente successive e passeggere, che lasciano segni evidenti ogni volta dippiu’, la vita, la morte, la crescita, la maturazione; stava arrivando, perche’ se come avviene spesso e’ la mia Luna a decidere se e quando, la primavera sembra addirittura piu’ forte degli astri. L’uragano non mi da tregua, non mi da pace finche’ non lascia i propri indelebili solchi su questo troppo vulnerabile e fertilissimo terreno. L’ansia che accompagna per ore, giorni a volte settimane l’attesa, il nervosismo della consapevolezza di qualche cosa che sta per succedere, la malinconia che gia’ mi riduce lo stomaco ad un pugno chiuso, sentimento questo fortissimo, dominante, struggente, distruttivo, energizzante...arriva, sto male, sta per andarsene, sto male. La parziale alienazione dal mondo reale che mi porta lontanissimo coi pensieri, mi mostra cio’ che sono, come sono, perche’! Perche’....la chiave delle chiavi di tutte le porte....potessi capire....potessi quantomeno aver l’indicazione giusta da seguire per percorrere quella strada....no, nulla, il buio....anzi, luce intensa abbagliante ed acciecante. Non vedo nulla, neanche me stesso. La ricerca continua, nella bambagia della giungla di emozioni fortissime ed insistenti che si aggrovigliano dentro e fuori; queste domande non hanno risposte, non hanno neanche legame tra loro....la testa mi scoppia, i sentimenti sembrano esplodermi nel cervello che li rifiuta e cerca anora la ragione la razionalita’, la logica. Lotto, combatto, ma sempre soccombo, felice di cadere sfinito dall’estasi delle sensazioni che solo tutto cio’ mi puo’ regalare. Mi rende vivo, sognatore, poeta nell’accento piu’ maledetto del termine, teneramente fragile e violabile. La paura cresce, mi assale, avvolge i miei sonni, risveglia il guardiano; “che c’e’?” sembra esclamare, attento, reattivo, veloce ed impulsivo. Nulla, il solito vuoto, dormi. Ed ancora la mente cede alla tentazione di lasciarsi andare. Vola, osserva, lascia che si avvicini quel paesaggio lontano, pericolosamente affascinante; attento! Esclama il guardiano in un sussulto. L’espressione diventa guida all’interiore, messaggi sublimati da sguardi non voluti, da parole che non si vorrebbero sentire, o si...si sempre purche’ sinceramente ispirate dal cuore e non dal computer umano. Il calcolo delle probabilita’! Ci condiziona l’esistenza, riusciro’? Si? No? Chissa’. Ma chissenefrega! Ci provo intano, poi vediamo!

    Un urlo di aiuto cupo, che arriva dal profondo e sembra allora solo un sibilo, non decifrabile, immediatamente respinto dalle Sirene che ancora confondono l’aria con il loro canto! Il faro e’ la’......lo vedi, e’ la, ce la puoi fare, devi, altrimenti....lo sai. Si avvicina, ti da sicurezza, ti senti finalmente salvo, male. La consueta reazione: la fuga!

    “Che fai?” si rifa vivo il guardiano, deciso, ti scuote, cerca di farti riprendere! Vai avanti sempre per la tua strada, ti piace la solitaria presenza di te stesso, la sofferenza dell’io maledetto, la sobria follia del pericolo, della sfida! Non farlo, ti dice qualche cosa, ma piu’ forte di tutto c’e’ il tuo istinto autodistruttivo....no, distruttivo d’amore, odio, egoismo, malinconia, incomprensione. Il faro e’ la che fa capolino su di uno scoglio tanto lontano ed angusto; sai che e’ li che devi andare per poter finalmente far riposare la carcassa di un te stesso che e’ stato rapito. Ma sei forte, credi, non senti il bisogno d’approdo, tu randagio per scelta, vai sempre piu’ lontano, sempre piu’ veloce, verso una deriva che speri non giunga mai. Quando ti fermerai? Mai.

    Rieccola. La rabbia mi assale, il senso di potenza e’ frustrante. Strano feeling. La potenza. Negativa con me stesso e con le boe che incontro nel cammino, positiva con tutti i me, quelli almeno che mi spingono a vivere sempre su di una ruota sola. Ma mi abbandono e le acque calme del mio mare di sentimenti mi tranquillizzano, mi cullano in un sonno dolce, dove sogno che cio’ non finisca mai, puntuale e’ tornata l’aurora che molti potrebbero vedere come lunga burrascosa notte, ma solo chi ha gli occhi per comprenderla ne riconosce i colori, vede realizzarsi i miraggi, e’ riscaldato dal tepore di questa devastante tempesta di luce, sogni, gioia, dolore, sofferenza, malinconia, felicita’, voglia di tutto. La miscela energizzante del sentirsi in uno stato indecifrabilmente esilarante.

    Svegliati! E’ desto, combattivo, pronto allo scontro finale. Il guardiano di questa atmosfera non fa passare niente che possa, a suo insandacabile inappellabile spesso errato giudizio, ledere i cieli apparantemente azzurri che sovrastano il mio mare. Cio’ che e’ a portata di fendente viene ineluttabilmente ferito, a volte con tagli inguaribili. Perche’ lo fai? Per me? Basta ti prego, voglio arrivare al faro. Lo so che temi la mia fragilita’, ma sarai sempre con me e quando avro’ bisogno so che sarai pronto. L’energia si deve trasformare una volta per tutte nella svolta positiva.

    Tra poco se ne andra’, finira’, lascera’ le solite, sempre piu’ distinguibili tracce per poi un giorno, chissa’ quando, tornare, presto.

    PS Per fugare ogni dubbio....diciamo che non ero sopraffatto da elementi esterni cannone.gifcannone.gifcannone.gifclapclap.gifclapclap.gif

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